La spiaggia di Rimini
Stamattina ripensavo alla spiaggia di Rimini. Alla sua profondità. Non solo in termini di misura. Non so, più che lunga o larga , mi viene da pensare profonda. Quando manca il sole e il cielo ancora è torbido di nuvole minacciose ed è mattina , è davvero bello passeggiarci. La pioggia recente l'ha trasformata in un panno di colore uniformemente compatto ,dove il piede poche tracce lascia, senza affondare e senza esserne avvolto dalla sabbia. Il mare brontola piano in una schiuma leggera e disegna grandi archi che colgono di sorpresa bimbi intenti a rovistare nei mucchi di conchiglie come barboni affamati. Le onde hanno riportato a riva anche tutta la nostra negligenza. C'è un intero bazaar del rifiuto e degli oggetti smarriti. Qualcuno ricicla: una cassetta di plastica torna utile per metterci i numerosi tesori, l'insegna di plastica del comune di Cattolica perfetta per farci una paletta da scavare e trovare l'acqua a pochi metri dall'acqua. Anche una scarpa di plastica diventa il gioco preferito di un grosso cane pastore ,e se per caso hai dimenticato il guinzaglio , trovi corde di tutti i diametri e colori. Nelle bottiglie di vetro accidenti , neanche un messaggio, chi ce li mette più nell'era dei veloci sms? A me manca carta e anche penna , peccato niente foglietto innamorato. Eppure oggi la spiaggia è un'immensa lavagna , e di legni ce n'è in abbondanza per lasciare una traccia, forse scarseggiano gli innamorati o forse se lo sussurrano passeggiando in un orecchio , ti amo . Ne incontro uno e lo fotografo come fosse una rarità, scritto a carattere stampatello e cerchiato da un cerchio, un cuore sarebbe stato scontato.