I bambini vivono questo luogo come un immenso parco giochi. D'altronde dove lo trovi un posto così esteso (19000 mq) dove pensi di giocare a nascondino, ma nel frattempo ti sei perso in un sorta di labirinto monocromatico? Perché se nel perimetro questi blocchi sono bassi e ti invitano a sederti per riposare i piedi, magari a consultare una carta o a mangiare un panino o saltare da uno all'altro, al centro sono alti e incombenti e cosi lisci che ti precludono ogni modalità di ascenderli. A differenza di un labirinto vedi sempre la via di uscita. Sono uguali alla base questi 2711 parallelepipedi, che poi così perfetti non sono. Sono di diverse altezze, come alberi in un bosco, e se li guardi bene, in alto hanno un angolo che gioca vicino ai 90 gradi. A farti perdere l'orientamento e portarti in un'altra dimensione, ci si mette anche il terreno, in saliscendi e pendente, ti sembra di camminare su una barca piccola col mare vivace, alla deriva.
C'è più di un guardiano armato di fischietto che cammina in continuazione tra i cunicoli a ricordare alle persone che trattasi di un luogo da rispettare. Soprattutto ai grandi che sono consapevoli, che conoscono gli orrori della storia, ma che probabilmente hanno ancora dentro l'innocenza e la curiosità traboccante del gioco, del mettersi in gioco. Credo che nell'intento di chi l'ha progettato sia prevista anche la speranza di questo.
Il passato non si deve dimenticare, ma non può nemmeno essere una lapide pesante che impedisca al futuro di esistere e al presente di essere.
Mi è piaciuto molto questo luogo, faccio fatica a chiamarlo monumento.
E' uno spazio free da vivere come presente, nel presente, se piove forse ti sarà più lucido comprenderlo, se sole ti perderai anche nelle sue ombre. Un luogo dove è auspicabile tornare più volte, insomma.
Io poi cerco sempre una finestra, se ne trovo tante, tanto meglio. Da guardare da fuori questa volta. A volte è più interessante stare dentro un panorama, che ammirarlo.
Berlino, tra Potsdamer Platz e la porta di Brandeburgo, 30 ottobre ore 15,51, cielo grigio fumo.
Per ricordare la moltitudine di individui vittime dell'Olocausto.